epistole

"caro theo, le pillole che mi ha dato il dottor gachet stanno funzionando. adesso non uso più i tubetti di colori al posto della maionese, o quanto meno uso il giallo. mi sento finalmente tranquillo e sereno, in pace con il mondo. oggi sono andato nel campo di grano qua vicino per una passeggiata e uno stormo di pappagallini coloratissimi è volato sopra... penso che ne farò un quadro! è tempo di abbandonare le mie cupe visioni. avevi ragione tu quando mi dicevi che dipingere prostitute handicappate decapitate e sodomizzate con dei girasoli non è un buon viatico per i musei parigini. ho litigato ancora con gauguin. litighiamo sempre... ieri abbiamo comprato delle sedie. io volevo sistemarle simbolicamente appese al soffitto e ricoprirle di chiodi, ma gauguin ha inveito dandomi dell'idiota. sono un incompreso... domani è il suo compleanno e vorrei regalargli qualcosa di bello ma non troppo impegnativo. che ne dici se gli incarto il mio orecchio? un orecchio di scorta potrebbe sempre servirgli laggiù in polinesia, no? oh, theo... vorrei avere dozzine di orecchie da regalare ai miei amici pittori. mi fanno pena tanta quanta me ne faccio io. l'altro giorno è venuto a trovarmi renoir. ormai è talmente artitrico che ha bussato per mezz'ora alla porta del vicino. monet anche mi preoccupa... dipinge solo covoni di paglia. dice che sono messaggi alieni e che lui deve farsi trovare pronto quando scenderanno sulla terra. quando dipinge fa i rumori con la bocca imitando il motore dell'astronave che atterra. sta dipingendo una serie di cattedrali per ogni ora del giorno per studiare le variazioni della luce. vorrebbe arrivare a dipingere una cattedrale al minuto... ho visto anche cezanne. ha la barba lunga e folta. mi ha detto che è comoda per stendere il colore su ampi spazi... mah! theo, adesso devo salutarti. sono pieno di ispirazione e temo che l'effetto delle pillole svanisca. mandami un po' di soldi ché gauguin mi ha finito tutte le briochine. ti abbraccio. tuo fratello vincent"